Monumento

Funzioni

Il cantiere navale

L’Arsenale era un antico cantiere navale dove venivano costruite e riparate imbarcazioni da guerra, in particolare “galee”.

Nelle due corsie ancora visibili venivano costruiti gli scafi delle imbarcazioni. Una terza corsia, che oggi non esiste più, veniva utilizzata come deposito degli attrezzi e come ambiente per preparare la pece, necessaria a rendere impermeabili gli scafi delle navi.

Ciascuna corsia dell’Arsenale poteva contenere fino a due navi affiancate. Durante la lavorazione le imbarcazioni erano tenute ferme a ceppi in legno che sono visibili ancora oggi.

Una volta terminate, le navi venivano fatte scivolare lungo il pavimento, che era stato realizzato con una leggera pendenza. L’inclinazione, che ancora oggi si osserva, consentiva di far scivolare le navi direttamente verso l’antico porto, che si trovava immediatamente al di fuori dell’Arsenale.

La terza corsia andata perduta veniva utilizzata come ambiente per preparare la pece che serviva per proteggere gli scafi delle navi.

Questa tecnica veniva chiamata calafatura e consisteva nel bollire insieme resina e frammenti di canapa per formare una sorta di catrame, molto efficace per rendere impermeabile il legno delle navi in costruzione.

La località Resina, ubicata nella parte interna della città, rappresenta ancora oggi la memoria toponomastica relativa all’estrazione della resina dalle conifere ivi piantate.

 

Da cantiere a museo

Dopo il declino della Repubblica marinara di Amalfi, l’Arsenale perse la sua funzione originaria. Nei secoli successivi fu utilizzato per funzioni anche molto differenti, diventando un convento, un deposito e perfino un garage.

Nel 1884 fu attraversato da una complessa canalizzazione, che aveva lo scopo di scaricare nel fiume fogne e acque reflue delle abitazioni vicine. Nel 1926 fu in parte riempito di terreno e utilizzato come autorimessa per gli autobus della linea SITA.

Solo nel 1930 ci si rese conto della sua rilevante importanza storica, per cui nel 1934 fu restaurato e restituito alla pubblica fruizione. Un più recente e definitivo intervento di restauro lo ha riportato agli antichi splendori.

Oggi la struttura accoglie parte delle collezioni del Museo della Bussola e del Ducato marinaro e ospita mostre, eventi culturali e matrimoni civili.